Tutti gli esercizi di olodanza (con pochissime eccezioni) vengono praticati ascoltando una musica adatta. Quindi c’è la musica vibrante per il risveglio energetico, quella a ritmo leggero per ondeggiamenti, quella sinuosa per i movimenti sensuali, quella ben ritmata per le danze forti spontanee, quella contenente una vocalità rituale socializzante per la danza tribale, quella melodica di tipo emozionale, quella “scorrevole” per il rilassamento, quella di carattere più diffuso, lineare, per un’applicazione meditativa, quella a flusso per il sostegno della voce (che ad un semplice ascolto potrebbe risultare monotona, ma dà il massimo quando è associata all’improvvisazione vocale), quella per i mantras... Vi sono musiche associabili a movimenti, respirazioni, visualizzazioni che favoriscono il riferimento al flusso dell’energia universale e ci aiutano a ricaricarci.
Un certo brano musicale stabilisce una determinata atmosfera e mano a mano la porta avanti, la completa fino a rendere quell’atmosfera compiuta. E nel giro di alcuni minuti il nostro corpo/mente può entrare in sintonia con essa ed essere invitato, o addirittura rapito, in questa compiutezza armonica.
Le musiche da noi usate captano e stimolano l’energia e l’armonia dell’esistenza.
Creano un forte coinvolgimento emozionale ed esistenziale.
Quando, in olodanza, la musica entra in noi, suggerisce un tipo di movimento che è tanto più efficace per migliorare lo stato di salute e la vitalità dei livelli quanto più è intuitivo, cioè quanto più il corpo-mente è lasciato libero di trovare la sua forma di risonanza mobile alla musica. Il movimento espressivo non deve essere diretto con tecniche estrinseche. Solo i movimenti preparatori possono essere indicati chiaramente.
Nel momento espressivo basta solo permettere al corpo di muoversi in modo rilassato e spontaneo. |